È un percorso nel costume, prima ancora che nei costumi, quello proposto dalla mostra “Il teatro alla moda”, ospitata nella Capitale, al Museo della Fondazione Roma fino al 5 dicembre, che riunisce alcuni dei più spettacolari abiti di scena realizzati da grandi stilisti.
Risale alla Avanguardie del primo Novecento l'affascinante liason tra moda e teatro, ma si rafforza dai primi anni Ottanta in poi ancora quando i cartelloni delle più prestigiose compagnie d'opera e balletto riportano i nomi degli stilisti che hanno lanciato la moda italiana nel mondo: Gianni Versace, Roberto Capucci, Emanuel Ungaro,Fendi, Missoni, Giorgio Armani, Antonio Marras, Romeo Gigli, Alberta Ferretti, Valentino, Enrico Coveri.
In mostra, cento costumi originali realizzati per celeberrime rappresentazioni teatrali, operistichee coreutiche, abiti unici griffati, esposti insieme a bozzetti, figurini e a rari documentari video dei relativi spettacoli, per ripercorrere uno dei momenti più glamour del teatro internazionale moderno.
Non è un caso che le grandi opere “griffate” siano passate a cronaca e storia con il nomi degli stilisti che le hanno vestite.
FONDAZIONE ROMA MUSEO, via del corso 320
tel 199500200, 066786209
www.teatroallamoda.it
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La scelta del bicchiere è importante. Solo così ogni vino può esaltare le proprie caratteristiche. Ed ecco quelli adatti ad un bianco importante, a un passito e a un brut .
A ogni vino il proprio bicchiere, e non si tratta di una convenzione. E'scelta di gusto. E' stato infatti dimostrato come lo stesso vino degustato in calici diversi dia sensazioni differenti. Ne sono convinti anche i ristoratori che nei loro locali tristellati Michelin pretendono bicchieri giusti per ogni bottiglia, per scongiurare assaggi sbagliati a causa di calici non opportuni.
A conferma di questa teoria, c'è il bicchiere che Riedel e Gaja hanno scelto per il sontuoso Langhe Gaja&Rey 2007: da uve chardonnay, consuetudine vorrebbe che questo bianco si servisse in bicchieri dal caratteristico calice a tulipano, poco ampi. Invece, per consentire piena soddisfazione, ecco un calice da Montrachet, ampio a forma romboidale, con la parte superiore che si restringe per consentire al naso di percepire la superba complessità olfattiva, che si esprime in eleganti note agrumate e speziate, e al palato di gustare il sorso pieno, armonico, apprezzando l'equilibrio tra acidità e struttura.
Qualora ci si trovasse alle prese con altri bianchi, e in ipotesi spumanti o passiti, ecco la necessità di avere bicchieri diversi. Bollicine? Poesia e tradizione, direbbero flùte o coppa. Gusto e concretezza bocciano la coppa e salvano la flùte, ma in concezione moderna, ampliandone la capienza. Molti brut, svelano se gustati in calici di adeguata ampiezza note che altrimenti verrebbero mortificate da flùte magre.
Per i passiti come il Sole di Dario 2005 di Cantrina, data la concentrazione di profumi, le note dolci, la struttura, è consigliabile l'utilizzo dei bicchieri ideali per sua maestà Château d'Yquem, ovvero quelli adatti per i Sauternes.
calice da Montrachet
calice da passito
calice per brut

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Esistono oggetti immediatamente riconoscibili, come un Rolex Datejust. Il Datejust, primo orologio da polso al mondo con data sul quadrante, è diventato un punto di riferimento della moderna orologeria. Fondamento della collezione Oyster, è diventato un classico senza tempo riconosciuto in tutto il mondo.
Il D.venne lanciato nel 1945 all'avanguardia per impermeabilità, per l'estrema eleganza e per la data visualizzata sul quadrante. L'esclusivo datario, fu poi perfezionato nel 53 con una lente Cyclope, che consentiva un ingrandimento della data di due volte e mezzo, facilitandone la lettura. La cassa oyster nasce da un unico lingotto di metallo, come nella tradizione Rolex.
Una propria fonderia all'interno della fabbrica produce le esclusive leghe d'oro utilizzate per le casse e i bracciali. Il sistema di allungamento Easylink, brevettato da Rolex, fu creato per adattare il bracciale alle piccole dilatazioni del polso che derivano dall'aumento della temperatura. Ne consegue che il manufatto può essere allungato di circa 5 mm per offrire un immediato comfort.
Nel 2009 Rolex ha presentato il Datejust II di dimensioni 41mm. Disponibile esclusivamente in Rolesor, un connubio esclusivo di oro 18 ct e acciaio 904L, il D.II occupa un posto d'onore nella sempre piu ampia collezione Oyster Perpetual.
Il Datejust rappresenta un simbolo per tutti coloro che amano la perfezione, consci che con un Rolex al polso il tempo passa, ma non lo stile.


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Il colore rossastro delle foglie croccanti, il rumore che fanno sotto i passi, l'odore della pioggia lieve e sottile, che bagna la terra e avvolge la campagna…
Dopo il successo della scorsa edizione, alla Locanda dei Massimi una serata alla scoperta dei “Sapori e Profumi d'Autunno”.
Porcini, castagne, Pecorino di grotta, melograni, olive, tartufi, sottobosco... sono questi i sapori tipici dell'autunno che comporranno lo speciale menu di Venerdì 19 Novembre. A partire dalle 20,30 sarà possibile guastare a cena i piatti della tradizione, rivisitati dallo Chef Maurizio Liccardi, ciascuno abbinato ad arte alla migliore selezione di vini del Lazio, presentati dai Sommelier Isabella Salvati del Tinello “Castrocielo” e Carlo Dugo e Fabio Baglivi dell'Agenzia Vinicola “Enosis”. E perché l'esperienza dei 5 sensi possa dirsi completa, in sottofondo la voce di Miha, accompagnata da Maurizio Sallusti al sax e Giancarlo Piccapelo alla chitarra acustica. Immersa nel parco della Tenuta dei Massimi, in un antico casale, la Locanda dei Massimi è il luogo ideale per chi ama la Natura… da vivere ed assaporare a tavola. I sapori genuini rubati alla tradizione, i prodotti tipici del Lazio, rivivono sulla nostra tavola. Sotto la direzione di Vincenzo Liccardi, General Manager, la Locanda dei Massimi è il punto d'incontro tra sapore e Natura.
Locanda dei Massimi II edizione, Venerdì 19 Novembre.
Via Portuense, 863 – Roma Tel. 06. 6550684
http://www.locandadeimassimi.com/
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